I dati, le metodologie di calcolo e le strategie adottate da eccellenti aziende vinicole che hanno scelto la rendicontazione di sostenibilità
Il settore vitivinicolo si trova oggi a un bivio cruciale. Tra cambiamenti climatici e nuove richieste dei consumatori, la sostenibilità non è più un optional, bensì una necessità concreta. Ma come stanno reagendo le cantine? Quali strumenti stanno utilizzando per ridurre il loro impatto ambientale? Soprattutto, come possono comunicare questi sforzi in modo efficace, senza cadere nel greenwashing?
In questo articolo, esploreremo le metodologie di calcolo della CFP carbon footprint del prodotto vino, approfondiremo l’importanza della LCA Life Cycle Assessment, scopriremo alcune esperienze di cantine virtuose e analizzeremo come comunicare questi valori in modo trasparente e coinvolgente.
La carbon footprint del vino, numeri e soluzioni concrete
Il calcolo della carbon footprint, l’impronta di carbonio, si concentra sui gas serra che in inglese sono i greenhouse gasses GHG. Quindi andidride carbonica ma anche metano, ossido di azoto, gli HFC, i PFC e l’SF6, di cui misurano le emissioni espresse in tonnellate di anidride carbonica equivalente.
Nel nostro caso ogni bottiglia di vino che arriva in tavola ha un costo ambientale preciso: in media, 1.2-1.5 kg di CO2 equivalente.
Questo dato emerso da recenti studi condotti dall’International Wineries for Climate Action (IWCA) dipende da diversi fattori, tra cui il packaging (responsabile del 40% delle emissioni), il trasporto (22%) e le pratiche agricole (18%).
Alcune cantine nel mondo hanno già intrapreso azioni significative per ridurre il loro impatto. Esempio lodevole Torres, in Spagna, che ha diminuito la propria carbon footprint del 34% dal 2008 grazie all’uso di energie rinnovabili e all’ottimizzazione del packaging.
Life Cycle Assessment (LCA): uno sguardo a 360°
La Life Cycle Assessment (LCA) offre invece una visione più completa, valutando l’intero impatto del prodotto, sotto differenti aspetti come consumo di acqua, di suolo, di biodiversità e di risorse energetiche, considerando tutto il ciclo di vita.
Per le cantine italiane, l’LCA rappresenta un’opportunità non solo per migliorare la sostenibilità aziendale, ma anche per differenziarsi sul mercato. I consumatori, sempre più attenti alla questione ambientale, apprezzano infatti la trasparenza e la concretezza dei dati.

Le cantine più sostenibili al mondo esempi da seguire
Chi sono i leader mondiali della viticoltura e della enologia sostenibile? Secondo il Dow Jones Sustainability Yearbook 2025 la cantina più sostenibile è la Concha y Toro essendo per altro l’unica cantina del settore vinicolo inclusa in questa prestigiosa classifica.
Numerosi altri possibili esempi dimostrano che la sostenibilità non è una moda passeggera, ma un investimento a lungo termine che può portare vantaggi concreti, sia ambientali che economici. Yealands, in Nuova Zelanda, ad esempio è Carbon Neutral dal 2020 e pioniera nell’uso di pecore per la gestione naturale dei vigneti. Oppure Jackson Family Wines che ha introdotto QR code sulle etichette, che rimandano a informazioni dettagliate sull’impatto ambientale di ogni bottiglia in completa trasparenza con il consumatore.
Comunicare la sostenibilità: trasparenza e creatività
Avere e rendicontare una strategia sostenibile è importante, ma altrettanto fondamentale è saperla comunicare in modo chiaro e coinvolgente. Alcune cantine lo stanno già facendo con successo.
L’obiettivo è evitare il greenwashing, fornendo invece informazioni verificabili e contestualizzate. Un claim come “100% green” può suonare vuoto, mentre un messaggio del tipo “Questo vino ha consumato X litri d’acqua in meno rispetto alla media” è tangibile e credibile.
La sostenibilità nel mondo del vino è un viaggio complesso, ma ricco di opportunità. Dalla carbon footprint alla LCA, dalle energie rinnovabili alla comunicazione trasparente, le aziende vinicole hanno a disposizione tutti gli strumenti per innovarsi e crescere nel rispetto dell’ambiente.
I consumatori sono pronti a premiare chi sceglie di fare la differenza, per le cantine che intendono iniziare questo percorso, il momento è ora, per sapere come contatta VINOMEDIATICA