Monleale non è solo il figlio di Walter Massa…

E’ molto potente il messaggio che Walter Massa (Vigneti Massa di Monleale in provincia di Alessandria) porta a #vinoumano: parliamo soprattutto dell’identità della barbera e parliamo di orgoglio del territorio.

Abbiamo incontrato Walter a Piacenza, al Mercato dei vini dei produttori indipendenti FIVI e descrivendoci il suo Monleale ci ha raccontato un mondo.

Prima di tutto iniziamo ricordandoci le basi, “l’uva barbera è femmina ed il vino Barbera è maschio” e secondo Walter il suo Monleale “è un grande figlio”. Dunque è un maschio, è un uomo di ha sessant’anni con una grande energia. Infatti sta viaggiando in tutto il mondo con semplicità e senza tanti fronzoli. E’ un cittadino del mondo, ha un carattere internazionale ma con forti radici locali e parla in dialetto perchè ha un forte legame con il suo territorio. “A Monleale la barbera si chiama Monleale”, non ce n’è, secondo Walter Massa la grande barbera si deve chiamare con il nome di un paese del territorio.

La barbera è un grande e storico ingrediente ma il vino non può limitarsi ad essere tale. Non può non identificarsi con il proprio territorio di origine rinunciando quindi ad una componente storica, culturale, territoriale e di conseguenza anche economica.

Il vino Monleale si identifica con la coltura, la cultura, le radici e la vita del suo territorio. L’orgoglio di fare una bottiglia di vino che rappresenti tutto questo è molto forte perchè in questo modo il vino diventa il mezzo di comunicazione di un’identità importante ed il fulcro di una produzione vitivinicola che è un vera risorsa per il territorio e per l’Italia intera, che contribuisce a creare un pil etico prendendo le distanze dalle logiche dissennate che hanno imperversato nel passato.

“Non bisogna scrivere tante cose, bisogna scrivere nel bicchiere”. Walter ne dice moltissime ma come sempre quando è #vinoumano nel bicchiere c’è un mondo, con la sua complessità e ricchezza e va assaggiato…

 

 

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